II Edizione - 13 gennaio/22 febbraio 2014
Abbiamo concepito il Mese del Documentario per pura passione verso il cinema del reale. Il comitato organizzativo e la direzione artistica del festival sono composti da registi e professionisti del documentario. Stimiamo e apprezziamo chi fa il “direttore artistico” di professione ma volevamo organizzare una manifestazione dal punto di vista di chi il documentario lo fa. Amiamo questo genere cinematografico, in cui lavoriamo spesso combattendo contro grosse difficoltà produttive, perché crediamo che qui si possa esprimere grande creatività e si ha occasione di riconoscere e interpretare la realtà, di andare oltre la propria individualità confrontandosi con l’altro e il diverso da sé.
Il cinema del reale ha infatti il valore aggiunto della condivisione dell’esperienza personale dei protagonisti del film, oltre che quella di chi il film lo realizza e vive in prima persona gli eventi raccontati. Crediamo nel valore umano e simbolico del cinema della realtà e pensiamo sia necessario diffonderlo perché un paese che non descrive il suo presente e che non riflette sul mondo che lo circonda è un paese morto.
Anche sotto il punto di vista della ricerca del linguaggio cinematografico, i film più interessanti e innovativi degli ultimi anni sono quelli che appartengono alla vastissima categoria del cinema del reale. Contaminazioni, sperimentazioni, riflessioni e ricerca caratterizzano il documentario contemporaneo.
Nonostante questa vivacità e ricchezza, ci scontriamo ormai da anni contro la difficoltà non solo di fare i nostri film, ma ancora più spesso quella di mostrarli, farli vedere a un pubblico. Ecco dunque perché facciamo il Mese del Documentario: perché i film incontrino un pubblico, possibilmente che non sia la nicchia di pochi estremi appassionati e (amici) segugi di cinema in tutte le sue forme.
Perché contrariamente a quanto qualcuno da anni vuol farci credere il pubblico c’è. Ed è un pubblico vasto, che si mostra sempre più attento a questo tipo di cinema. È un pubblico intelligente, desideroso di confrontarsi con linguaggi innovativi e sguardi originali sulla realtà e sul contemporaneo, stanco di forme d’informazione e di cinema standardizzate e guidate da logiche esclusivamente commerciali. È con questi presupposti che Doc/it ha dato vita nel 2013 al Mese del Documentario alla Casa del Cinema di Roma, dieci film tra i migliori italiani e stranieri proposti in cinque settimane di proiezioni. E come ci aspettavamo il pubblico è stato il grande protagonista dell’edizione, con più di tremila spettatori totale e il tutto esaurito a quasi tutte le proiezioni.
Quest’anno dunque non potevamo che lanciare la bandierina più in là. Dopo Roma, portare il meglio del documentario italiano e internazionale agli spettatori di altre otto città italiane e quattro europee attraverso la collaborazione di tanti: istituzioni, associazioni, amici vecchi e nuovi con i quali abbiamo subito condiviso una necessità comune, quella di conoscere e mostrare il cinema del reale.
Poi è arrivato nei mesi scorsi il successo in sala ottenuto da Sacro Gra, vincitore dell’ultima edizione della Mostra del Cinema di Venezia, il cui regista, Gianfranco Rosi, aveva vinto in nostro Premio, il Doc/it Professional Award, due anni fa con El Sicario. Il Leone d’Oro, come lui stesso ha affermato, è stata una grande vittoria per tutti i documentaristi italiani. Perché Sacro Gra è solo la punta di un iceberg. La produzione di documentari italiana e straniera è vastissima: in Italia vengono prodotti, infatti, oltre duecento documentari all’anno.
In molti altri paesi, il cinema della realtà è valorizzato proprio per la sua capacità di promuovere riflessione e dibattito, è oggetto di un’ampia diffusione televisiva e spesso di una distribuzione cinematografica proporzionalmente pari a quella del cinema di finzione. In Italia, nonostante il coraggioso premio veneziano, c’è ancora molto lavoro da fare per creare nuovi spazi di visibilità per il documentario. Noi, nel nostro piccolo e per fortuna non in solitudine, cerchiamo di dare il nostro contributo per sbloccare questa situazione. Buone visioni del reale!
Christian Carmosino, Emma Rossi Landi
Direzione artistica